La carbossiterapia è utile per il trattamento di disturbi causati principalmente da alterazioni della microcircolazione, sulla quale l’anidride carbonica è in grado esercitare effetti benefici come l’incremento del flusso ematico locale.

Tutto ciò avviene grazie all’aumento della dilatazione e ritrazione delle pareti elastiche delle arteriole, che favoriscono la spinta del sangue verso il microcircolo capillare, e anche grazie al rilassamento delle cellule muscolari presenti a livello degli sfinteri capillari.

Il trattamento ha inoltre effetto sul tessuto adiposo, l’anidride carbonica esercita infatti un effetto lipotico, questo effetto è sia diretto sia indiretto:

• diretto: l’azione del flusso di CO2 colpisce direttamente gli accumuli adiposi.
• indiretto: la CO2 aumenta la diponibilità di ossigeno nei tessuti riattivando il metabolismo cellulare.

Nel dettaglio la carbossiterapia è utilizzata per: insufficienze venose, disturbi da microcircolazione, ulcere alle gambe, psoriasi, cellulite e adiposità, smagliature e cicatrici.

La somministrazione dell’anidride carbonica nel tessuto sottocutaneo avviene mediante aghi sottilissimi collegati a un serbatoio all’interno del quale è contenuta l’anidride carbonica sterile.

Generalmente il trattamento non è doloroso, tuttavia la percezione del dolore varia a seconda della zona di somministrazione.

A seconda della zona e del disturbo, le sedute possono variare da 10 a un massimo di 15/20 sedute, al termine delle quali è possibile riprendere le attività sociali.

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